piattaforma 1
DESIGN 2013/14 n 1 prof POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested
http://design-cecilia-polidori-2014-1.blogspot.it/

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DESIGN 2013/14 n 2 prof POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested
http://design-cecilia-polidori-2014-2.blogspot.it/

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DESIGN 2013/14 n 3 prof POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested
http://design-cecilia-polidori-2014-3.blogspot.it/

Ghirlanda Design

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venerdì 11 aprile 2014

* con Paco Rabannenon c'è più l'"illusione del tessuto"

visto il poco tempo che ha Simona per chiudere il post, ho scelto di correggere io qualche imprecisione. il post va molto bene, va nelle INTEGRAZIONI della LEZIONE 10 grazie al testo e alla documentazione fotografica molto interessante. ho modificato il titolo, anch'esso preso dalle citazioni del post, invece di Paco Rabanne, il "sarto metallurgico": con Paco Rabanne non c'è più l'illusione del tessuto
cp
"Con la contestazione cominciò a diffondersi l'idea di un vestire più comodo, informale e meno elitario, e quindi contrario ai principi di distinzione, di stile e di lusso che avevano caratterizzato le creazioni dei grandi sarti. La moda stava diventando un fenomeno di massa che interessava i mercati internazionali e solo in piccola parte era riservata ad una elitè ricca ed esclusiva.
Lavorazione a catena, capi dal taglio semplice e tessuti sintetici o misti, permettevano alle industrie di tenere i prezzi bassi, facendo sgretolare il primato della haute couture e il mito di Parigi."
Il giovane Paco Rabanne al lavoro
Questi sono gli anni della contestazione giovanile, anni di intenso fermento, di innovazione, che inevitabilmente si rifletteranno anche in un nuovo modo di vedere la moda.
‘Innovare’ è la parola d’ordine di un periodo che, mai come allora, ha visto legare a doppio filo moda e società, moda e attualità in modo quasi simbiotico
In questo clima del tutto nuovo, emerge la figura di Paco Rabanne.
Spagnolo di nascita (San Sebastiàn, 19 febbraio 1934), all’anagrafe Francisco Rabaneda Cuervo, ha la moda scritta nel destino, è infatti il figlio della prima sarta di Balenciaga.
Allo scoppio della guerra civile spagnola si rifugia con la famiglia in Francia, qui, negli anni 60 diviene noto come enfant terrible del mondo della moda francese.
I suoi orecchini oversize, sulla copertina di Vogue
"A Parigi si laureò in architettura: era affascinato dalla Pop Art, dal Dadaismo e dalle sculture in materiali innovativi come il neon, la plastica, il ferro e iniziò il suo percorso stilistico allontanandosi dalla tradizione, sulla scia di altri creatori di moda anticonformisti come Courrèges, Saint Laurent, Cardin, Ungaro."


Si inserisce nel mondo della moda cominciando a creare accessori (prima per il pellettiere Roger Model, poi per il calzaturiere Charles Jourdan) da molti considerati stravaganti, ma che attiravano l’attenzione delle più importanti riviste di moda.
Orecchini in plastica realizzati da Paco Rabanne, appartenuti alla scrittrice Fernanda Pivano (prima moglie di Ettore Sottsass)
Per le sue creazioni utilizzava il rhodoid, un materiale plastico, a basso costo, composto da acetato di cellulosa, colorabile e facilmente tagliabile, che consentiva di creare accessori del tutto innovativi, colorati e leggeri. Su tutti, i suoi orecchini oversize dai colori fluo, che in brevissimo tempo andarono a ruba, rendendolo famoso.
"Rabanne si pone sin dall'inizio l’obiettivo di lavorare con quei materiali che nessuno aveva considerato prima e che nessuno avrebbe mai osato far indossare a una donna. Così comincia a utilizzare carta, placche metalliche, catene di plastica, alluminio, pelle fluo e molti altri materiali improbabili."
Ago e filo vengono sostituiti da pinze e tenaglie.
Nel febbraio del '66, presenta a Parigi, all’ Hotel George V, la sua prima collezione :
 “12 vestiti importabili in materiali contemporanei” sfilano al suono della musica di Pierre Boulez, indossati da modelle scalze, e di colore (una cosa mai vista prima nell’alta moda).
La sfilata fu come un fulmine a ciel sereno per il mondo della moda parigina. 
Né la critica, né tanto meno i suoi colleghi, furono magnanimi con il giovane Paco, addirittura Cocò Chanel disse: “più che un sarto, quest’uomo è un metallurgico!”
Audrey Hepburn, in Paco Rabanne, nel film "Due per la strada"
"Convinto che la creatività non è seduzione ma choc […] lanciò una serie di vestiti pieni di accostamenti irriverenti: in carta, tessuti assieme a una trama di nylon e legati con bande adesive, in jersey di alluminio, in piume incollate a nastri. Per gli abiti da sera scelse sottilissimi tubi di plastica, mentre immaginò le sue spose vestite in rettangoli di rhodoïd opalescente. I pezzetti erano tenuti assieme da anelli metallici: non più ago e filo dunque, ma strumenti sartoriali quali pinze e ganci."
Jane Fonda, in Paco Rabanne, nel film "Barbarella"
"I miei modelli sono come delle armi" dichiarò a Marie Claire "quando sono chiusi si ha come l'impressione di udire il grilletto di un revolver". 
La cantante Francoise Hardy, abito in lamine d'oro e diamanti
Ben presto anche il mondo dello spettacolo cominciò a richiedere le creazioni di Paco Rabanne, una delle prime attrici ad indossare i suoi abiti fu Audrey Hepburn nel film “Due per la strada”. Creò poi per Jane Fonda un mini-abito in stile medievale, fatto in maglia di m
etallo, per il film Barbarella.
La cantante Francoise Hardy diviene la sua testimonial ufficiosa: nel 1968 le fece indossare un abito in lamine d’oro con incrostazioni di diamanti, che divenne uno dei suoi manifesti.
"Il moderno ha la faccia tosta, è insolente, sfascia le regole del lusso. È scandalo, è il nuovo. [..] Paco non si nasconde, non media, cerca una rottura. Provoca e plastifica la couture, il suo è uno stile che si fa sempre più fluido, contaminato. I suoi sono abiti-manifesto, non c'è più l'illusione del tessuto, il corpo cerca altre seduzioni".
... Per Paco la moda non segue la società, ma in un certo senso la riequilibra. «Quando l'economia va male le gonne si allungano e cresce la voglia di lusso, di materiali pregiati e costosi. Quando invece tutto va bene l'orlo si accorcia, si è più disposti a indossare un sacco della spazzatura». 
Schizzo del "Metal Dress" di Paco Rabanne, di Simona Cutrì

La cantante Francoise Hardy, abito in maglia metallica


"Paco Rabanne, metal dresses" : https://www.youtube.com/watch?v=kHiCcv5g0n8

*meno 1 post, meno 1 post+ 10 post al buon soggetto= 8 post - Una semplice lista della spesa del XVI secolo si potrebbe dire se…

meno 1 post, meno 1 post+ 10 post al buon soggetto= 8 post

quarta e quinta correzione: finalmente un nome e cognome scritto correttamente.
ma ha cancellato le mie valutazioni, il che non va bene: totale meno 1 post. 
Terza correzione. ho corretto io molte cose, ho rimpicciolito tutte le fonti bibliografiche, sperando di chiudere 'sto post.
ma  lei ha eliminato anche frasi già evidenziate, quindi meno 1 post (quando si spera sarà completo), quindi colga l'occasione anche per scegliere 1 e 1 sola tipologia di virgolette.
la parte arancione chi la scrive? sembrerebbe lei, ma invece è seguita "dal web, etc" allora: cosa è dal web, cosa no, corsivo, virgolette etc: ANCORA NON LE è CHIARO?
cp
2a ancora coreggere. cp
1a correggere. cp 

Vedere e guardare sono apparentemente intercambiabili. Per vedere basta avere gli occhi aperti.  Guardare significa prestare attenzione, osservare con in testa una qualche volontà”.  “ Guardare consapevolmente è già pensare; e pensare consapevolmente è già progettare”.  “Il designer è un artigiano consapevole”. 
da: Riccardo FALCINELLI, Guardare Pensare Progettare, edizione Nuovi Equilibri, Viterbo, 2011 e dal web: http://dies-project.com/A_lezione%2001%20Teoria%20della%20Rappresentazione%202012-2013.pdf.
Una semplice lista della spesa del XVI secolo  di Michelangelo. Progetto che nasce da un bisogno.
Ma soprattutto il dato essenziale per Munari è: ...“creatività” (e NON l’idea) ... dato chesempre usando le sue parole , “... mentre l’idea è qualcosa che dovrebbe fornire la soluzione bella e pronta, la creatività tiene conto, prima di decidere per una soluzione, di tutte le operazioni necessarie che seguono l’analisi dei dati...” Si può comprendere quindi, la struttura mentale del progettista, intesa come le sue esperienze e le sue idee di fronte ad un problema. In questo caso il progettista simula il prodotto e ne immagina tutti gli aspetti aiutandosi con disegni. La lista si presenta come perfetta unione di disegno e scrittura. “... In genere parlando di disegno s’intende la capacità di imitare le apparenze della realtà, copiandola dal vero, mentre il disegno inteso come “schizzo” è paragonato da Mari alla scrittura corsiva. Così come la scrittura agevola il pensiero e la ricerca, perché permette di confrontare e mettere a punto le frasi, allo stesso modo il disegno “corsivo”, come lui lo definisce, è un ausilio allo sviluppo del pensiero, particolarmente importante per un progettista ma ugualmente utile per l’espressione di ognuno di noi. Non stiamo parlando di disegnare come Raffaello, insomma, ma di avere dalla nostra parte uno strumento che accompagni e aiuti lo sviluppo dei nostri pensieri, una costante integrazione delle parole nel loro fluire. Questa può aiutarci a comunicare più rapidamente, memorizzare più facilmente ed esprimerci in modo più chiaro e diretto”. 
da: Enzo MARI, Progetto e passione, Ediz. Bollati Boringhieri, Torino, 2001, pp.119-120 e  dal web : www.luciaferroni.com/2morrowson/Lucia/capitolo_2.pdf
"L’arte è un fatto mentale la cui realizzazione fisica può essere affidata a qualunque mezzo… " scriveva Bruno Munari in Design e comunicazione visiva.
da: Bruno MUNARI, Design e comunicazione visiva, Ediz. Laterza, 1968, p. 70.
La lista cela in sé anche un altro concetto che è quello della comunicazione visiva.
“Per comunicazione visiva s’intende la trasmissione di un messaggio tramite un’immagine (e perciò è chiamata a volte comunicazione iconica, dal greco eikon, "immagine"), che rappresenta in maniera metaforica la realtà. La comunicazione per immagini permette di raggiungere il massimo effetto comunicativo nel più breve tempo possibile, grazie al suo forte potere di richiamo, alla sua spesso immediata comprensibilità e alla facilità di memorizzazione. Può avvenire attraverso  diversi strumenti quali la grafica, la pittura, la scrittura e i video”. dal web: http://it.wikipedia.org/wiki/Comunicazione_visiva
“L'approccio semiotico (anzi, più propriamente iconologico) permette di occuparsi di segni: elementi che significano qualcos'altro rispetto al fenomeno  stesso. Come per tutti i tipi di comunicazione, anche per la comunicazione visiva si considerano l'emittente, il ricevente, il canale, il codice, il messaggio e il contesto, come teorizzato dal linguista Roman Jakobson” . 
Comunicazione visiva in uno schema di B. Munari 
Comunicare significa scambiare informazioni che partono da un mittente per arrivare ad un ricevente passando attraverso dei codici specifici. Tuttavia è necessario considerare che la comunicazione può avvenire in maniera inconsapevole, nel senso che, entrando in gioco la libera interpretazione potrebbe arrivare un messaggio falsato rispetto a quello inviato, oppure  in maniera intenzionale utilizzando un codice condiviso che permette al ricevente di codificare il significato.
Ciò nonostante, anche in quest' ultimo caso, potrebbero entrare in gioco delle variabili di tipo sensoriale, operativo e culturale che altererebbero la percezione di ciò che si sta tentando di trasmettere.
Quando si comunica attraverso un disegno, come Michelangelo con la lista, si può parlare di comunicazione di tipo intenzionale dove il codice condiviso è dato dal segno, la forma etc...

giovedì 10 aprile 2014

*Foto_ghirlanda_Valentina_Startari


* le lingue infinite del progetto nell'esempio di Carlo Mollino

la valutazione finale di questo post non può essere completata, visto che le correzioni trascinerebbero all'infinito la correzione  e la verifica. quindi non sottraggo i 5 post, resta zero.
__________________________________________
meno 5 post.
le avevo detto e ridetto che PRIMA andava pubblicato l'altro post, poiché se io correggo, lei deve procedere, e non annullare tutto. in seguito vedremo questo.
cp
____________________________________________________
Il caso di Aida, ma riguarda tutti, anche se continuate nel vostro egocentrismo, individualismo e quindi ignoranza delle possibilità di miglioramento.
Ora: a che pro insistere nel correggere e per chi? la piattaforma DOVREBBE riguardare tutti, e le correzioni essere per tutti, ma, visto che a stento riguardano la stessa Aida, che se solo avesse visto le correzioni fatti ai colleghi, non avrebbe certo fatto quindi correggo io questo post... e che nessuno di voi controllerà e capirà: non fa niente.  
ecco come andava fatto: impegno un'ora, poi basta! cp

Ogni architettura per essere intesa va letta nella sua lingua. E le lingue possono essere infinite”.
il titolo è :  Il design senza tempo di Carlo Mollino. ALMENO IL TITOLO  poteva non essere copiato pari pari dall'articolo sul web copiato ed incollato?
 Il design senza tempo di Carlo Mollino..
 ma questa citazione iniziale poteva essere messa al centro ed essere anche il titolo: ad esempio " le lingue infinite del progetto nell'esempio di Carlo Mollino..., etc etc 
"Così Carlo Mollino riassume la sua concezione dell’arte e del design, una visione complessa e anticonformista, poliedrica come lo era lui.... 

... E’ stato un designer non legato all’industria, nel senso che i suoi progetti sono dei veri e propri prototipi, sviluppati come pezzi unici, per luoghi specifici o in serie limitate.

Profondamente affascinato dalla natura e dalle curve femminili, Carlo Mollino ne ripropone le forme all’interno della propria produzione artistica. Nelle sue creazioni troviamo la sofisticata geometria delle linee sinuose del mondo naturale e femminile, mescolate a fantasie letterarie."

non sapremo mai da Aida cosa ha scritto lei, visto che ANCORA non ha virgolettato né messo in corsivo nulla, ma poi indica una citazione, quindi controllo io, la parte arancione è come andava scritta, e SEGUITA dai puntini di sospensione tra una frase ed un'altra, visto che parte del brano è tagliata e, SEGUITA dalla corretta fonte bibliografica!
tutte le fonti in piccolo, 
invece la frase seguente proviene da CARLO MOLLINO. LEZIONI DI DESIGN
"I suoi mobili sono esposti ora al MoMA (Museum of Modern Art) di New York e al Victoria & Albert Museum di Londra."
SEGUITA dalla corretta fonte bibliografica: questo brano invece è preso ed incollato da un'altra fonte "Decisamente una personalità eclettica Carlo Mollino, un personaggio di spicco nel panorama del design e dell’architettura italiana della prima metà del ’900. Ma non solo, questi due settori sono stati al centro degli interessi dell’architetto torinese, che è stato  anche fotografo, grafico, ingegnere e scenografo nonché appassionato di aeronautica, e in ogni campo ha saputo lasciare un contributo importante per le generazioni future. Come ad esempio nel campo della fotografia tanto che si dice, con i suoi scatti abbia influenzato Helmut Newton.
Carlo Mollino nasce a Torino nel Maggio del 1965 da  padre ingegnere, si forma presso il Collegio San Giuseppe e nel 1925 si iscrive alla facoltà di Ingegneria. L’anno successivo, nel 1926, si trasferì alla Regia Scuola Superiore di Architettura dell’Accademia Albertina di Torino, (divenuta  in seguito facoltà di Architettura del Politecnico di Torino), dove si laureò nel luglio del 1931. Uno dei suoi primi lavori è il progettò per la casa vacanza a Forte dei Marmi del 1930, che fece quando non ancora laureato. Questo primo lavoro ricevette il premio “G. Pistono” per l’Architettura. Tra il 1933 e il 1948, inizio a lavorare nello studio del padre, ed è in quel periodo partecipò a numerosi concorsi. Molti i premi vinti in quel periodo: il primo premio al concorso per la sede della Federazione agricoltori di Cuneo, il primo premio al concorso per la Casa del Fascio di Voghera e, in collaborazione con lo scultore Umberto Mastroianni, il primo premio al concorso per il Monumento ai Caduti per la Libertà di Torino (noto anche come Monumento al Partigiano), che venne collocato nel Campo della Gloria del cimitero Generale di Torino.
mi fermo qui: almeno evidenziare con un grassetto qualcosa! niente: siamo alla fine di aprile. non serve più a nessuno che prosegua, visto che è l'ultimo post. Ho impaginato di nuovo le immagini, deciso una sola dimensione per le didascalie, con grassetti, corsivi, etc etc etc. ore di lavoro sprecate, non è divertente fare la correttrice di bozze. cp
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Ogni architettura per essere intesa va letta nella sua lingua. E le lingue possono essere infinite”.
Così Carlo Mollino riassume la sua concezione dell’arte e del design, una visione complessa e anticonformista, poliedrica come lo era lui.
E’ stato un designer non legato all’industria, nel senso che i suoi progetti sono dei veri e propri prototipi, sviluppati come pezzi unici, per luoghi specifici o in serie limitate.
Profondamente affascinato dalla natura e dalle curve femminili, Carlo Mollino ne ripropone le forme all’interno della propria produzione artistica. Nelle sue creazioni troviamo la sofisticata geometria delle linee sinuose del mondo naturale e femminile, mescolate a fantasie letterarie.
I suoi mobili sono esposti ora al MoMA (Museum of Modern Art) di New York e al Victoria & Albert Museum di Londra.

Foto n° 3: Drago da passeggio , ...
Decisamente una personalità eclettica Carlo Mollino, un personaggio di spicco nel panorama del design e dell’architettura italiana della prima metà del ’900. Ma non solo, questi due settori sono stati al centro degli interessi dell’architetto torinese, che è stato  anche fotografo, grafico, ingegnere e scenografo nonché appassionato di aeronautica, e in ogni campo ha saputo lasciare un contributo importante per le generazioni future. Come ad esempio nel campo della fotografia tanto che si dice, con i suoi scatti abbia influenzato Helmut Newton.
Carlo Mollino nasce a Torino nel Maggio del 1965 da  padre ingegnere, si forma presso il Collegio San Giuseppe e nel 1925 si iscrive alla facoltà di Ingegneria. L’anno successivo, nel 1926, si trasferì alla Regia Scuola Superiore di Architettura dell’Accademia Albertina di Torino,( divenuta  in seguito facoltà di Architettura del Politecnico di Torino), dove si laureò nel luglio del 1931. Uno dei suoi primi lavori è il progettò per la casa vacanza a Forte dei Marmi del 1930, che fece quando non ancora laureato. Questo primo lavoro ricevette il premio “G. Pistono” per l’Architettura. Tra il 1933 e il 1948, inizio a lavorare nello studio del padre, ed è in quel periodo partecipò a numerosi concorsi. Molti i premi vinti in quel periodo: il primo premio al concorso per la sede della Federazione agricoltori di Cuneo, il primo premio al concorso per la Casa del Fascio di Voghera e, in collaborazione con lo scultore Umberto Mastroianni, il primo premio al concorso per il Monumento ai Caduti per la Libertà di Torino (noto anche come Monumento al Partigiano), che venne collocato nel Campo della Gloria del cimitero Generale di Torino.

Foto n° 4: Lampada Cadma 
Foto n° 5: Tavolo Arabesco

foto n° 6: Poltrona Gilda, 1974
Particolare del Tavolo Arabesco






Particolare della Poltrona Gilda
  







Foto n°7: Disegni dei piani di compensato

Foto n° 9: Tavolo  Reale



Foto n° 8: Tavolo "aVertebre"







Foto n° 10:  Scrivania, 1946



Foto n° 14: Sedia per Casa Cattaneo, 1953

Foto n° 12: Sedia per Galleria Vigna Nuova
Foto n° 13:Tavolino e sedia per Casa del Sole


Foto n°16: Sedia Mollino
Foto n°17: Sedia per la Reale Mutua Assicurazioni
Foto n° 21: Letto Ottocentesco a forma di barca


 Fonti fotografiche:

1- http://www.within4walls.co.uk/view_info.php?id=CARLO+MOLLINO
 2- www.societaippicatorinese.it
3- http://www.artvalue.com/auctionresult--mollino-carlo-1905-1973-italy-promenade-du-dragon-2441769.htm
4- http://www.fangkuang.com/album/9313
5- http://www.arredativo.it/2013/monografie/carlo-mollino-2-parte/
6- http://www.spazio900.net/900/catalogo.php?dettaglio=3687
7- http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
8-http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
9-http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
10-http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
11-http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
12-http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
13-http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
14-http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
15-http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
16- http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
17-http://74fdc.wordpress.com/2012/03/26/carlo-mollino-an-unrestricted-uncompromising-creative/
Foto n° 20: Interno casa Museo Mollino
18-http://www.blitzquotidiano.it/photogallery/nudo-di-autore-le-donne-di-carlo-mollino-architetto-201013/
19-http://arttattler.com/designcarlomollino.html
20-http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=41931&IDCategoria=242
21-http://torinoforyou.blogspot.it/2013_01_01_archive.html






























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Foto n°1: Carlo MOLLINO

Foto n°2: Società Ippica Torines
Foto n° 3: Drago da passeggio

Foto n° 5:Tavolo Arabesco

Foto n° 4: Lampada Cadma 


foto n° 6: Poltrona Gilda (1974)
Particolare del Tavolo Arabesco





Particolare della Poltrona Gilda
  

o.

Foto n° 9:Tavolo " Reale"



Foto n° 8: Tavolo a "Vertebre"







Foto n° 10: Scrivania (1946)



Ad una vendita all'asta .

Foto n° 12: Sedia per Galleria Vigna Nuova
Foto n° 13:Tavolino e sedia per Casa del Sole

Foto n° 14: Sedia per Casa Cattaneo (1953)
Foto n°16: Sedia Mollino
Foto n°17: Sedia per la Reale Mutua Assicurazioni
Foto n° 15: Sedia per Casa Orengo



Foto n° 18: Polaroid di C.Mollino in tubo metallico

  
Foto n° 20: Interno casa Museo Mollino

Foto n° 21: Letto Ottocentesco a forma di barca


 Fonti fotografiche:
18-http://www.blitzquotidiano.it/photogallery/nudo-di-autore-le-donne-di-carlo-mollino-architetto-201013/