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DESIGN 2013/14 n 1 prof POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested
http://design-cecilia-polidori-2014-1.blogspot.it/

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DESIGN 2013/14 n 2 prof POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested
http://design-cecilia-polidori-2014-2.blogspot.it/

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DESIGN 2013/14 n 3 prof POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested
http://design-cecilia-polidori-2014-3.blogspot.it/

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giovedì 20 marzo 2014

*Significato del doodle di Google

Google ha utilizzato il termine "doodle" per definire i suoi loghi speciali che ogni tanto appaiono sulla sua homepage in occasione di giorni, anniversari o eventi speciali. Una scelta dovuta anche all’assonanza tra “google” e “doodle”. Il primo doodle di Google venne creato proprio dai suoi fondatori, Larry Page e Sergey Brin, nel 1998 in onore del festival del Burning Man che si svolge ogni anno in Nevada: con questo Page e Brin volevano dire che avrebbero presenziato all’evento e che quindi sarebbero stati assenti qualora il sito fosse andato in crash.
Foto 1 - Primo doodle di Google (1998)
I doodle successivi di Google poi sono stati affidati a Dennis Hwang, allora stagista presso Google, oggi affermato disegnatore di doodle e non solo. Attualmente, oltre a Hwang, i doodle vengono realizzati ogni volta da un team di grafici e disegnatori appositamente creato da Google. Questo team, tra l’altro, accetta anche le idee di tutti gli utenti del mondo che vogliono spedire le loro proposte per nuovi doodle all’indirizzo “proposals@google.com”. All’inizio i doodle di Google celebravano soprattutto le festività familiari o nazionali più diffuse. Poi, pian piano, sono stati utilizzati per ricordare una vasta gamma di eventi e anniversari, soprattutto di nascita e morte di molti e diversi personaggi come Charles Dickens, Andy Warhol, Albert Einstein, Leonardo da Vinci, Edvard Munch, John Lennon, Michael Jackson, Robert Moog, H. G. Wells, Antonio Vivaldi e tantissimi altri. 

Il doodle di oggi si riferisce all'equinozio di Primavera, concetto che si ricollega al discorso tenuto ieri a lezione, ovvero lo Yin e Yang.
Foto 2 - doodle di Google del 20 Marzo 2014

Filosofia e Teoria dello "YIN e YANG"
Foto 3 - Simbolo "Yin Yang"
Prima della creazione dell'universo esisteva solo il Wu Chi, che possiamo definire il potenziale NULLA (letteralmente indica “assenza di differenziazioni") da qui poi ha inizio il Tai-Chi che è la prima forza che nasce, poi dividendosi crea lo Yin e lo Yang, che rappresentano, nella filosofa cinese, i due principi fondamentali dell’universo.
- Yin: il principio negativo, femminile, rappresentato dal colore nero

- Yang: il principio positivo, maschile, rappresentato dal colore bianco
Essi costituiscono infatti veri e propri emblemi della dualità fondamentale esistente in ogni parte del cosmo, formarono due “polarità” di segno diverso che interagirono immediatamente dando origine alla cosiddetta Suprema Polarità o T’ai Chi. L’unione di Yin con Yang è stata raffigurata graficamente in vari modi denominati T’ai Chi Tu, e osservandoli possiamo notare che esso è suddiviso in due parti una nera (Yin) ed una bianca (Yang), la cui armonia è simboleggiata dall’uguaglianza delle superfici bianca e nera. La particolare suddivisione ad “S” fra le due aree fa sì che i perimetri di Yin e di Yang siano uguali al perimetro dell’intera circonferenza. Inoltre il punto bianco in campo nero e quello nero in campo bianco stanno ad indicare che Yin e Yang non sono assoluti, ma che vi è sempre un po’ di Yin in Yang e viceversa, esso va pensato in continua rotazione, cosa che insieme alla sua forma circolare simboleggia l’evoluzione continua e la ciclicità della natura.
Se infatti vi fosse assenza perpetua di movimento, Yin e Yang non potrebbero differenziarsi e tutto resterebbe nello stato di immobilità iniziale privo di ogni differenziazione.
Da tutto ciò possiamo facilmente renderci conto che Yin e Yang non sono considerati elementi contrastanti, bensì complementari e inscindibili.
Bisogna quindi cercare un’armonia fra di loro ed evitare qualsiasi situazione sbilanciata. Tutte le distinzioni sono inoltre relative:
quello che può essere Yin relativamente ad una cosa può contemporaneamente essere anche Yang in rapporto ad un’altra.
Comparsa verso la metà del I millennio a.c., questa teoria deve molto agli astronomi, agli indovini e ai musicisti, è considerata dai filosofi cinesi la base dell'universo, Yin e Yang costituiscono infatti veri e propri emblemi della dualità fondamentale esistente in ogni parte del cosmo, e nasce molto probabilmente dall'osservazione del giorno che si tramuta in notte e della notte che si tramuta in giorno in un ciclo continuo, è fondata sull'opposizione di due forze antitetiche, ma complementari, questa teoria si presenta come un'ipotesi scientifica, semplice e rudimentale, analoga alle teorie moderne del movimento ondulatorio, una classificazione dualistica in una specie di sinusoide, un movimento pendolare che va dallo yin allo yang, e poi al contrario, ovunque e in tutto, il movimento e la vita nascono dalla loro interazione.
I giorni e le notti si alternano gradualmente, insensibilmente, lo yang si amplifica con il progredire delle ore diurne e declina lentamente con il crepuscolo, mentre la proporzione di yin aumenta. Allo stesso modo si compenetrano le stagioni nel corso della progressione dei mesi. Yin e yang non si escludono; è il rapporto dell'uno rispetto all'altro che varia. All'equinozio di primavera, i due principi (il giorno e la notte, il freddo e il caldo ecc.) si equilibrano. Poi, ben presto, i giorni si allungano, lo yang comincia a crescere e raggiungere il suo apogeo con il solstizio d'estate. Poi i giorni diventano più brevi, lo yang diminuisce finché, all'equinozio d'autunno, il giorno e la notte si equilibrano nuovamente. Ormai tocca allo yin di predominare, e allora culmina la notte di mezzo-inverno, per decrescere poi regolarmente e ritrovarsi in equilibrio con lo yang al momento dell'equinozio di primavera dell'anno seguente.
Così, succedendosi senza eliminarsi, come i giorni e le notti, estati e inverni si equilibrano nel tempo, imponendosi come "l'inspirazione e l'espirazione, nella grande Respirazione dell'Universo".
Yin e Yang formano così la coppia motrice della meccanica cosmica, e quest'alternanza fornisce la spiegazione essenziale di tutti i fenomeni naturali, in tutti i suoi aspetti: i sessi, le stagioni, il giorno e la notte, la vita e la morte, il pieno e il vuoto, il movimento e il riposo, il secco e l'umido ecc... alternanza, complementarietà, dualità; e questa coniugazione infinita si opera nelle trame del Tempo e dello Spazio, poiché nulla può sottrarsi alla legge universale, ritmata, poichè tutto è legato in un unico sistema di azioni e di reazioni reciproche, l'ordine morale e l'ordine naturale, il naturale e il soprannaturale, il mondo vivente e il mondo inanimato, il mondo umano e il mondo sovrumano, concetti astratti del pensiero costituiscono l'ordine umano e l'ordine naturale, microcosmo e macrocosmo, lo YIN e lo YANG.
E’ importante mettere in evidenza che Yin e Yang non hanno alcun significato morale "Buono-Cattivo o Bene-Male" tali interpretazioni sono errate, dato che non c'è alcun rapporto costante e ciclico tra di essi.
Francesco Pasquini, “Yin Yang”(Dal Web: https://www.facebook.com/The.Mouse.Production/posts/288443637941780)

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