"L'opera d'arte nasce dai segni, ma
anche li fa nascere”da web: http://it.wikipedia.org/wiki/Marcel_Proust_e_i_segni
La
lista della spesa di Michelangelo ci introduce al modo in cui un oggetto viene
rappresentato, comunicato, interpretato
ma anche a come viene pensato, immaginato, realizzato e in seguito testato e verificato.
Linguaggio: parole, terminologia, segni. Cos’è la semiotica? Scienza generale dei segni, della loro
produzione, trasmissione e interpretazione, o dei modi in cui si comunica e si
significa qualcosa, o si produce un oggetto comunque simbolico.
Aristotele definì le aree della
semiotica:
Anima [ψυχη] psychi
Sentimenti [παθηματα] pathimata
Cose [πραγματα] pragmata
Simboli [συμβολα] symbol suoni o segni / scritti […] ll famoso quadro di Magritte "Ceci n'est pas une pipe" è un
esempio molto utile per spiegare l'idea di Aristotele. Perché ha
detto, questa non è una pipa? Magritte mostra un simbolo di una pipa, non una pipa. Solo una pipa è una
pipa. Anche la parola "pipa" non è una pipa, parola e immagine sono
simboli di un oggetto, in questo caso la pipa, non l'oggetto stesso […]
Tommaso D'Aquino distingue
tre scienze: Philosophia Moralis,
Philosophia Naturalis e Scientia de
signis.
"Scientia de signis "design is
scientia"
Comunicazione: dal latino communis, "comune a molti o a
tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del
comunicare: esso si applica a ogni processo consistente nello scambio di
messaggi o di informazioni, attraverso un canale e secondo un codice, tra un
sistema (animale, uomo, macchina) e un altro della stessa natura o di natura
diversa. [...]
“Un dizionario dei gesti italiani è divertente
e utile, tanto più se pensiamo che gli italiani, appunto, sono conosciuti in
tutto il mondo perché si esprimono, oltre che con le parole, anche con i gesti”
Bruno Munari Il dizionario dei gesti italiani, Adnkronos
Libri, 1994
[…] Lo sviluppo dei sistemi di
comunicazione e di informazione ha conosciuto, negli ultimi due decenni del
Novecento, un'accelerazione impressionante, destinata ad avere ripercussioni di
grande portata sulla vita economica e politica, oltre che sul costume e sulla
cultura. Alcuni ritengono anzi che questo sviluppo stia trasformando in
profondità le stesse basi biosociali della conoscenza e del pensiero umano. […]
Nel 1964 l’opera
“Understanding media” di McLuhan, sostiene
tesi attuali soprattutto in riferimento al computer e alle prospettive della
comunicazione interattiva.
[…]L'idea più originale e
teoricamente produttiva di McLuhan è certo stata quella dei media come protesi,
ossia estensione del sensorio umano nell'ambiente e come mezzo di interazione
con esso. Una concezione che ha le sue radici nella tradizione di pensiero
americana rappresentata dal pragmatismo e che McLuhan ha rielaborato in maniera
originale. Egli
sosteneva inoltre che la comunicazione elettronica rende
"immateriale" il nostro corpo, dilatandolo nell'etere; e che questo
fenomeno genera una "guerra dei media", come mostravano, già alla
fine degli anni settanta, le nuove forme di terrorismo che si servivano della
televisione per diffondere i loro messaggi. Infine, un'altra idea di McLuhan
che è stata largamente ripresa è quella secondo cui la comunicazione
elettronica, data la sua velocità e la possibilità di far circolare le
informazioni quasi in tempo reale, rende il mondo un "villaggio
globale".
[…]Accenti ottimistici dominano
invece nel pensiero dell'americano Nicholas Negroponte, direttore del Media Lab
presso il Massachusetts Institute of Technology, una tra le più note figure di
guru dei media, che predice l'avvento della "società digitale" […] Un
caso emblematico di proiezioni future che hanno suscitato brillanti
discussioni, ma che oggi debbono venir ripensate criticamente, è rappresentato
dalla tesi sostenuta da Joshua Meyrowitz, secondo cui i nuovi media, in quanto
consentono di avere scambi e stringere relazioni personali senza necessità di
essere fisicamente presenti, porteranno alla "perdita del senso del
luogo"[…]
immagine 1: soggetto ed elaborazione di Angela Branca
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